La terza prova di Fabrizio Casu, una conferma per l’autore sardo ormai naturalizzato bolognese. L’autore continua nel suo racconto della contemporaneità e lo fa attraverso personaggi paradigmatici che bene interpretano lo spaesamento di questo nuovo millennio. “Nessuno più scrive belle canzoni” è una storia metropolitana, con atmosfere nitide, metalliche, tipiche dell’autore nuorese. Dante è un rocker, uno di quelli che ha fatto la storia del rock, uno di quelli che dopo avere vissuto una vita sul palco, invecchiato e consumato dagli eccessi, si ritrova proiettato in una seconda giovinezza. Elisa, una giovane, con tanti dubbi e un sacco di paura, una di quelle ragazze che sta cercando di capire il suo posto nel mondo. E Johnny Fever, al secolo Evaristo Pampini, uno di quei personaggi che vive di spettacolo, da dietro le quinte. Uno che non si è rassegnato, si tiene i pantaloni a zampa e rifugge la tecnologia. Infine Daniele, il deus ex machina, che, come il coro greco, tiene insieme i pezzi, permette a questa storia di arrivare fino in fondo. Storie di riconciliazioni, di palchi e concerti. Un Casu che continua a crescere e che magistralmente interpreta una contemporaneità fatta di uomini e donne fragili, sempre in cerca; una ricerca dolorosa, che non sempre va a buon fine.