Venuti al mondo come figli per ritornare nell’universo che ci ha generati. Nati e condannati a partire per poi ritornare. È il NESTOS, l’innato bisogno di conoscenza che ci spinge a viaggiare verso il nostro dove. La poesia NESTOS – Il mio ritorno a casa parla del percorso personale che ogni uomo è chiamato a compiere, anche attraverso itinerari ardui, ma con l’intento di approdare a spazi di serenità, di gioia, di pace interiore. Il viaggio come modo per affinare lo sguardo e vedere il bene e il bello là dove gli altri finiscono per scorgere solo ombre. Nestos è un chiaro riferimento alla letteratura epica greca dei nòstoi, ma il ritorno per l’autore assume un valore e un significato inedito: tornare a se stessi più consapevoli, arricchiti spiritualmente dell’esperienza del viaggio che ognuno è chiamato a compiere, perché alla fine del tempo vissuto l’uomo non può tirare le somme e considerarsi come uno sbaglio dell’universo. Su questo paradigma Giovanni Scafaro ha scritto NESTOS – il mio ritorno a casa. Un viaggio nel mondo della conoscenza di cui l’uomo patisce pene e sofferenze, ma anche la gioia di conoscere mondi nuovi, di luce, serenità, benessere e pace interiore.