Narrativa - racconto lungo (53 pagine) - Un appassionante racconto delle scalate del Point Lenana e del Nelion, in Africa, realizzate dall’autore nel 2013.
L’autore racconta in queste pagine la sua prima spedizione in Africa avvenuta nel febbraio 2013, durante la quale sale due tra le vette più alte del continente africano: Point Lenana (4985 metri) e Nelion (5188 metri). Questa volta ad accompagnarlo, oltre all’esperto Andrea Borca, già suo compagno nelle imprese sulle Ande e in Himalaya, ci sarà anche la moglie Alessia.
La dicotomia del titolo, scrive nell’introduzione Giorgio Salvador, Presidente del Club Alpino Italiano della sezione di Vittorio Veneto, è una di quelle dicotomie che “solo l’Africa sa concretizzare, facendo vivere emozioni e avventure diverse negli stessi luoghi, passando dal deserto ai piedi delle montagne, alle loro cime innevate. Affascinanti contraddizioni ambientali, come la vertical bog o brughiera verticale, i senici e le lobelie giganti, oppure il Diamond Couloir, ghiacciaio di diamante del monte Kenya, deserti infuocati e cime ghiacciate sul filo dell’equatore”.
Nato in una piccola isola del Mare del Nord nel 1976, Andrea Vincenzo Lucchi segue fin da giovane le orme del nonno, maestro di sci e gestore del rifugio “Città di Vittorio Veneto”, cominciando a praticare l’alpinismo nel gruppo del Monte Rosa dove consolida la sua passione fatta di ghiaccio e quota. Questo sarà il trampolino di lancio per le sue spedizioni sulle Ande, in Himalaya e nel continente africano. Dopo la pubblicazione di Andar per Ande (Il Marcopolo edizioni), ha continuato a inseguire e ad alimentare la sua passione per l’alpinismo, salendo numerose vette nelle Dolomiti e nelle Alpi, con gli sci ai piedi d’inverno e le mani nude d’estate.
L’autore racconta in queste pagine la sua prima spedizione in Africa avvenuta nel febbraio 2013, durante la quale sale due tra le vette più alte del continente africano: Point Lenana (4985 metri) e Nelion (5188 metri). Questa volta ad accompagnarlo, oltre all’esperto Andrea Borca, già suo compagno nelle imprese sulle Ande e in Himalaya, ci sarà anche la moglie Alessia.
La dicotomia del titolo, scrive nell’introduzione Giorgio Salvador, Presidente del Club Alpino Italiano della sezione di Vittorio Veneto, è una di quelle dicotomie che “solo l’Africa sa concretizzare, facendo vivere emozioni e avventure diverse negli stessi luoghi, passando dal deserto ai piedi delle montagne, alle loro cime innevate. Affascinanti contraddizioni ambientali, come la vertical bog o brughiera verticale, i senici e le lobelie giganti, oppure il Diamond Couloir, ghiacciaio di diamante del monte Kenya, deserti infuocati e cime ghiacciate sul filo dell’equatore”.
Nato in una piccola isola del Mare del Nord nel 1976, Andrea Vincenzo Lucchi segue fin da giovane le orme del nonno, maestro di sci e gestore del rifugio “Città di Vittorio Veneto”, cominciando a praticare l’alpinismo nel gruppo del Monte Rosa dove consolida la sua passione fatta di ghiaccio e quota. Questo sarà il trampolino di lancio per le sue spedizioni sulle Ande, in Himalaya e nel continente africano. Dopo la pubblicazione di Andar per Ande (Il Marcopolo edizioni), ha continuato a inseguire e ad alimentare la sua passione per l’alpinismo, salendo numerose vette nelle Dolomiti e nelle Alpi, con gli sci ai piedi d’inverno e le mani nude d’estate.