Agli inizi del 21° secolo nasce l’esigenza di produrre nuovi tipi di materiali che abbiano caratteristiche più avanzate e performanti che permettano di risolvere i numerosi problemi tecnologici che la scienza si trova ad affrontare e che rallentano il progresso. La ricerca punta sui materiali compositi, sui ceramici, etc.. . Ma qual è il limite prestazionale e tecnologico di tali materiali? Cioè lo sviluppo di nuovi tipi di questi materiali dove può arrivare? Quali sono le frontiere che si possono aprire indirizzando la ricerca sullo sviluppo di questo tipo di materiali? Possono davvero dare una grossa spinta al progresso e cambiare la faccia di questo mondo e di questa società? È sentore diffuso che molto oltre con questi tipi di materiali non si possa andare e che siamo quasi lì al loro limite prestazionale e tecnologico. Bisogna quindi cercare di introdurre nello scenario scientifico nuovi tipi di materiali che abbiano nuove soluzioni tecnologiche e quindi anche nuove caratteristiche molto più avanzate rispetto ai materiali compositi. Dei materiali a “matrice attiva” che abbiano anche una modularità prestazionale e siano in grado di interagire con l’ambiente circostante in cui si trovano.