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Torino magica, Torino bella, Torino “gialla o rosso bruna", come la descrisse lo stesso Nietzsche nelle sue lettere da Torino. Dalla finestra dell’appartamento egli ammirava Piazza Carlo Alberto, ed è proprio lì, nella sua vecchia stanza, che Lucio Costantinni ha terminato di scrivere quest’opera; godendo dello stesso panorama, circondato dal respiro delle mura che un tempo lo accolsero. Lei fu lo scenario degli ultimi anni della sua attività di scrittore e, ahimé, della sua perdita definitiva della ragione nel 1889. L’Opera “Nietsche a Torino” immagina l’uomo nascosto dietro al grande…mehr

Produktbeschreibung
Torino magica, Torino bella, Torino “gialla o rosso bruna", come la descrisse lo stesso Nietzsche nelle sue lettere da Torino. Dalla finestra dell’appartamento egli ammirava Piazza Carlo Alberto, ed è proprio lì, nella sua vecchia stanza, che Lucio Costantinni ha terminato di scrivere quest’opera; godendo dello stesso panorama, circondato dal respiro delle mura che un tempo lo accolsero. Lei fu lo scenario degli ultimi anni della sua attività di scrittore e, ahimé, della sua perdita definitiva della ragione nel 1889. L’Opera “Nietsche a Torino” immagina l’uomo nascosto dietro al grande filosofo: le sue fragilità, il suo amore non corrisposto, la sua genialità ribelle. Una visione personale ed intima dell’intellettuale più controverso e geniale del XIX secolo. La musica di quest’Opera ne rispetta il rigore, ma trasmette altresì una grande ingestibile passione, popolata da ricordi infantili e dalla perdita degli affetti, consumata dalla lotta fisica e interiore che culmina nel famoso episodio del cavallo a Torino, a cui l’autore dedica un’intera aria, poiché rappresenta l’emblema del prevalere della follia sulla ragione dell’intellettuale tedesco. Un’Opera appassionante, una musica travolgente, con picchi di violenza dal sapore dionisiaco, affiancati da momenti d’infinita dolcezza e fragilità.
SPARTITI
«La vita che trascorro ha su di me un effetto straordinariamente benefico – non ho ancora perso un solo giorno di lavoro e mi trovo incomparabilmente meglio che in Engadina... Una scoperta davvero fortunata per me questa Torino!» (dalla lettera di Nietzsche a sua madre Franziska Nietzsche, Torino 28 sett. 1888). L’opera “Nietzsche a Torino”, scritta interamente dal compositore e direttore d’orchestra Lucio Costantinni, è un omaggio a questa città, così amata da uno dei filosofi più importanti di ogni tempo. Qui, dalla finestra di una stanza da studente in via Carlo Alberto, egli guarda il mondo, riflette, studia. È qui che scrive il suo grande ritratto dell’umanità – Ecce Homo – ed è sempre a Torino che la ragione lo abbandonerà per sempre. Lucio Costantinni ci regala la sua visione personale di un uomo che ha amato con passione una donna che non lo ricambiava, un uomo che si proclamava "dinamite” e che effettivamente farà mancare la terra da sotto i piedi al mondo intero con il suo pensiero rivoluzionario; ma le cui sfumature rivelano infinite fragilità, infestate dal dolore fisico e dalla sofferenza per le dolorose perdite del padre e del fratellino.