Nina è una ragazza molto determinata, di grazioso ed elegante aspetto e stimata persona di buon senso. Responsabile e affidabile, ammirata e invidiata per il suo fascino dalle colleghe e dalle compagne di studio, molto corteggiata dai suoi coetanei. Apparentemente sembra perfetta anche se, come tutti noi del resto, porta con sé delle problematiche interiori che inevitabilmente emergeranno dallo scontro con i problemi relativi alle relazioni che intreccerà nel corso della narrazione. Quella subita da Nina è una sorta di metamorfosi, prima interna e successivamente esterna, individuabile sia nel mondo reale, cioè nella vita quotidiana, sia nelle sequenze oniriche frutto di allucinazioni, di esperienze inquietanti scaturite dal suo trovarsi al confine tra normalità e follia.
Una narrazione intrigante, in bilico tra sceneggiatura e racconto lungo.
Il lettore avvinto e avviluppato in una sequenza di immagini in puro stile cinematografico si ritrova spettatore di parte abilmente costretto a destreggiarsi tra atmosfere surreali e linguaggio ed esperienze giovanili. Benedetta Andreini, alla sua seconda prova narrativa, sfoggia uno stile brillante e indipendente dalle mode del momento.
Benedetta Andreini è nata a Viareggio il 10 luglio 1984. Dopo il diploma in ragioneria si laurea in Cinema, Teatro e Produzione Multimediale all'università di Pisa. Ama i film sovietici degli anni Venti e Trenta, in particolare quelli di Ejzenstejn, oltre al surrealismo e all'espressionismo tedesco.
L'altra sua grande passione è la letteratura: Montale, Wilde, Dostoevskij, Sartre e Austen sono solo alcuni dei suoi autori preferiti. Si definisce irrequieta e un po' solitaria ma molto affettuosa.
Nel 2010 pubblica L'equilibrio incerto Giovane Holden Edizioni, libro che racchiude l'essenza di tre anni di lavoro ed è il concentrato di un lungo percorso di crescita allo stesso tempo esistenziale e culturale.
Una narrazione intrigante, in bilico tra sceneggiatura e racconto lungo.
Il lettore avvinto e avviluppato in una sequenza di immagini in puro stile cinematografico si ritrova spettatore di parte abilmente costretto a destreggiarsi tra atmosfere surreali e linguaggio ed esperienze giovanili. Benedetta Andreini, alla sua seconda prova narrativa, sfoggia uno stile brillante e indipendente dalle mode del momento.
Benedetta Andreini è nata a Viareggio il 10 luglio 1984. Dopo il diploma in ragioneria si laurea in Cinema, Teatro e Produzione Multimediale all'università di Pisa. Ama i film sovietici degli anni Venti e Trenta, in particolare quelli di Ejzenstejn, oltre al surrealismo e all'espressionismo tedesco.
L'altra sua grande passione è la letteratura: Montale, Wilde, Dostoevskij, Sartre e Austen sono solo alcuni dei suoi autori preferiti. Si definisce irrequieta e un po' solitaria ma molto affettuosa.
Nel 2010 pubblica L'equilibrio incerto Giovane Holden Edizioni, libro che racchiude l'essenza di tre anni di lavoro ed è il concentrato di un lungo percorso di crescita allo stesso tempo esistenziale e culturale.
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