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La raccolta di racconti di GiovanniCarullo Non è vero, Nora? è come una parete di una sala museale, una galleria pittorica che raccoglie in rapida sequenza ritratti di donne, diverse ma accomunate dal pressante interrogativo sul come accettare ed interpretare il ruolo assegnato loro dalla vita. L'autore si sofferma in ciascun racconto su dettagli, ricordi, traumi, silenzi, esperienze che hanno costruito l’identità delle protagoniste, in molti casi usando i tempi della seconda persona singolare, come in un dialogo carico di domande serrate che rimane, tuttavia, dall'inizio alla fine del…mehr

Produktbeschreibung
La raccolta di racconti di GiovanniCarullo Non è vero, Nora? è come una parete di una sala museale, una galleria pittorica che raccoglie in rapida sequenza ritratti di donne, diverse ma accomunate dal pressante interrogativo sul come accettare ed interpretare il ruolo assegnato loro dalla vita. L'autore si sofferma in ciascun racconto su dettagli, ricordi, traumi, silenzi, esperienze che hanno costruito l’identità delle protagoniste, in molti casi usando i tempi della seconda persona singolare, come in un dialogo carico di domande serrate che rimane, tuttavia, dall'inizio alla fine del racconto, senza risposte. Ci sembra di vederle di fronte a noi le donne descritte dall'autore, ferme dietro ad un vetro mentre un temporale spazza le strade e l'aria di fine estate, sedute nei pressi di un binario a ripassare, a memoria, tutti gli orari dei treni. Ancora le vediamo aggrappate ad un cancello di un istituto per minori disabili, oppure in procinto di un volo liberatorio oltre le ringhiere. Donne vittime di una paternità misconosciuta, di un'anomalia ormonale, di inspiegabili attacchi di panico, di sentenze ingiuste, di violenze infantili più traumatiche di un bombardamento aereo. Personaggi che trascinano il peso della vita come Angela di Crocifissi trascina i suoi scarponi senza lacci e le sue buste di plastica, ma non chiedono mai indulgenza o compassione. La loro dignità lascia solo spazio alla ricerca di una risposta che tante volte riposa, a saperla cogliere, nel usto delle piccole cose, come nella telefonata ricevuta da Nives, ne Il vestitino rosso, quell'attimo che dà un senso ad una vita intera, pur con tutti i suoi dubbi e i suoi dolori.