C’è chi pensa che l’horror generi mostri, quando tutt’al più prova a spiegarceli.
Così fa anche con le nostre paure, giocando con le più universali come quella del buio e arrivando a trasfigurare spettri e orrori epocali o generazionali.
Quando siamo piccoli ci piace avere paura e da adulti l’horror può farci tornare bambini: è un genere eversivo, assumerne dosi regolari è liberatorio.
L’horror è ambivalente e complesso: c’è molto di più di ciò che appare. Ne abbiamo bisogno perché, andando oltre il realismo, parla di noi e ci dona lenti nuove per vedere e comprendere il nostro mondo, facendoci sentire meno soli.
In questo saggio scopriremo perché evocare la paura può aiutarci a esorcizzarla. Tra libri, film e serie tv andremo a caccia di contraddizioni ed equilibri, di sottogeneri e stereotipi, di cliché e tabù per ribaltarli. Lo faremo divertendoci, perché ciò che accomuna molti appassionati di horror è parlare di grandi temi prendendosi poco sul serio.
Così fa anche con le nostre paure, giocando con le più universali come quella del buio e arrivando a trasfigurare spettri e orrori epocali o generazionali.
Quando siamo piccoli ci piace avere paura e da adulti l’horror può farci tornare bambini: è un genere eversivo, assumerne dosi regolari è liberatorio.
L’horror è ambivalente e complesso: c’è molto di più di ciò che appare. Ne abbiamo bisogno perché, andando oltre il realismo, parla di noi e ci dona lenti nuove per vedere e comprendere il nostro mondo, facendoci sentire meno soli.
In questo saggio scopriremo perché evocare la paura può aiutarci a esorcizzarla. Tra libri, film e serie tv andremo a caccia di contraddizioni ed equilibri, di sottogeneri e stereotipi, di cliché e tabù per ribaltarli. Lo faremo divertendoci, perché ciò che accomuna molti appassionati di horror è parlare di grandi temi prendendosi poco sul serio.