Nella Weltanschauung della nuova raccolta di poesie di Lucia Ferrara Non cerco più strade, c’è un’arresa all’ignoto, “dove piano piano ogni cosa/ tende a scomparire”, ma è proprio da questo atteggiamento che si evince la maturità di pensiero della scrittrice.
Qui, i sensi offrono la via attraverso la quale l’attività del pensare e del volere si eleva finalmente al Vero, desiderio che seduce il ricercatore, veracità di cui si parla con venerazione e, nello stesso tempo, con disilluso tremore.
Non cerco più strade rivela un anelito verticale verso l’alto che tradisce il tentativo di rifugio intimo delle raccolte precedenti.
La parola poetica rimane nel viaggio, ma esce dalla forma per aprirsi alla domanda di senso.
Elena Grasso
Qui, i sensi offrono la via attraverso la quale l’attività del pensare e del volere si eleva finalmente al Vero, desiderio che seduce il ricercatore, veracità di cui si parla con venerazione e, nello stesso tempo, con disilluso tremore.
Non cerco più strade rivela un anelito verticale verso l’alto che tradisce il tentativo di rifugio intimo delle raccolte precedenti.
La parola poetica rimane nel viaggio, ma esce dalla forma per aprirsi alla domanda di senso.
Elena Grasso