Susan è una giovane ragazza di ventisei anni che vive con il padre e la sorella in Irlanda; con la sua famiglia ha un ottimo rapporto, ma c’è un fatto, accaduto molto tempo prima, che le impedisce di chiudere definitivamente la dolorosa porta del suo passato per vivere serenamente il presente. Quando era piccola infatti, nell’ultimo mese di vita della madre, gravemente malata, i genitori avevano deciso di allontanarla da casa per risparmiarle di assistere alle atroci sofferenze che la donna aveva subito prima di spegnersi. Aveva così trascorso allegre giornate a casa della sua amica più cara, in un ambiente sereno e protetto, fino a quando, in una mattina di Giugno, aveva sentito squillare il telefono. Pochi minuti più tardi, una macchina, guidata da suo zio, sarebbe andata a prenderla per ricondurla in una casa affollata di persone per lo più a lei sconosciute. A distanza di tanti anni, ormai cresciuta, durante il suo turno in ospedale per fare volontariato, la ragazza vede, affisso in una bacheca, l’articolo di una rivista medico-scientifica sull’ipnosi; ha inizio così un lungo e tormentato percorso che la condurrà a ritrovare sua madre, ma non da mera spettatrice del film della sua infanzia, bensì interagendo con lei in un mondo in cui nessun altro può sentirla o vederla.Riuscirà quindi, seppur con molte sofferenze e non più da bambina, a starle accanto ed accompagnarla nel drammatico momento della sua morte, rimanendo a lungo abbracciata al suo corpo ormai esanime. Intorno alla giovane, ruotano le figure del medico e del ragazzo, suo amico d’infanzia poi ritrovato da adulta, al quale la madre di lei, già malata e consapevole della sua fine, aveva sussurrato molto tempo prima: “Prenditi sempre cura di lei”.