L'idea di scrivere è nata dal mio rapporto con la scuola, per lo più catastrofico, e dal bisogno di manifestare i disagi che io ho vissuto in prima persona e che tanti altri ragazzi più giovani di me stanno vivendo.Sono fermamente convinto che una scuola possibile si debba fondare sul dialogo fra alunni e professori, sul mettersi in discussione e sulla volontà, da entrambe le parti, di cambiare le proprie posizioni per renderla un luogo più piacevole e forse anche un riparo per i giovani…un riparo dai loro problemi, dalle loro insicurezze.Personalmente avrei voluto insegnanti più preparati a trattare con i ragazzi “sbandati”, più disponibili ad ascoltare i loro problemi di adolescenti o in generale i problemi della loro vita. Soprattutto tanto coraggiosi da non fermarsi davanti al primo "no" di uno studente. Ogni studente ha qualcosa che lo rende unico…Alcuni di loro sanno già manifestare le loro qualità, ad altri andrebbe insegnato. Non lasciate che si perdano in strade senza ritorno, difendeteli da chi e da cosa li vogliono sempre più soli e fragili…In ogni persona, anche a chi vive con difficoltà, si accende una speranza quando le si tende la mano.