"Nostra vita mortale" è un romanzo familiare, una narrazione corale e linguisticamente sperimentale dell'Italia del dopoguerra attraverso tre generazioni, tra dialetti e commistioni di italiano. Protagonista è la famiglia Pellegrino, partita da Gaeta dopo l'armistizio del '43 per raggiungere una Terni in piena ricostruzione, passando per la Roma caotica del periodo della Liberazione, dove iniziano ad allontanarsi le storie di alcuni suoi membri. A Terni, i giovani della famiglia attraversano la storia di cinquant'anni di Repubblica, dalle paure della guerra fredda all'assassinio di Moro fino al principio di Mani Pulite, e partecipano inizialmente di quell'ascesa sociale data dal boom economico, attraverso matrimoni e carriere all'interno delle industrie che crescono nella città operaia, ma ne subiscono i rovesci e la lenta scomparsa di quel mondo patriarcale da cui sono venuti, fino ad avviarsi verso la crisi definitiva del sistema all'inizio degli anni Novanta.