È l’estate del 1990 in un tranquillo paese dell’America rurale. Il ventunesimo secolo è alle porte, e Jean sta per compiere tredici anni. La televisione trasmette immagini della Guerra del Golfo, la Microsoft realizza un nuovo sistema operativo chiamato Windows e nelle praterie i cavalli crollano a terra privi di vita a causa di un virus ignoto. La vita familiare alla Mangiatoia – l’unica casa che Jean abbia mai conosciuto – si sta lentamente disgregando. La madre decide di andarsene e in sua assenza Jean è combattuta tra le lusinghe del mondo adulto e surreali scenari di fuga. Per proteggersi dalle dicerie di paese, si trincera dietro un forte insieme a un ragazzo abbandonato a se stesso di nome Fender Steelhead, ma mentre insieme svelano le menzogne e le segrete pulsioni delle persone a loro più vicine, Jean scopre in sé una propensione alla trasgressione. A metà strada tra la favola e il romanzo di formazione, questo poetico esordio esplora gli effetti dell’isolamento, il nostro connaturato bisogno di appartenenza, e la bellezza e il pericolo di ritrovarsi contro il proprio volere testimoni di qualcosa di importante.