Non deve parer soverchia presunzione in me il titolo che pongo al mio libro. Ho vissuto lungamente, da fanciullo, su le Alpi e, più tardi, nella campagna milanese. Il continuo contatto e la paziente benchè spesso incosciente osservazione mi agevolarono il mezzo per istudiare a fondo le costumanze di questi luoghi, onde le mie novelle sono ispirate alla verità più che tessute dalla fantasia. Certamente chi ad esse voglia chiedere emozioni violente si troverà ingannato. Benchè lo Zola in Francia ed un poco il Verga in Italia abbiano dipinto la classe dei contadini a foschi e tetri colori, io invece, umilissimo, non ho saputo ritrovarvi che le passioni più semplici e naturali, non ispoglie talora di una graziosa attrattativa e destinate ad accaparrarsi, anzichè ad alienarsi, la simpatia delle persone le quali passano per colte ed intelligenti. Non presumo, con questo, lanciare una vana frecciata alla scuola dell’uno o dell’altro dei celebri autori ch’io prima nominai. No, no. Mi basta conchiudere che, fortunatamente, i nostri contadini lombardi non sono ancora corrotti come i francesi, o i siciliani, o i napoletani, secondo le notizie che ne danno quegli scrittori; e, finchè non lo sono, giudico ridicolaggine immaginarli diversi. Se l’interesse di un’opera d’arte è in relazione col grado di verosimiglianza che l’artista ha saputo donarle, non debbono mancar d’interesse le mie modeste novelle, specchio fedele della realtà. Avancinio Avancini --------- Avancinio Avancini (Pavia, 15 febbraio 1866 – Rogoredo, 23 settembre 1939) è stato uno scrittore e giornalista italiano. Di origine trentina visse e lavorò a Milano. Fu forte sostenitore della causa dell’irredentismo trentino.