Gabriele, un'attrice ormai prossima alla conclusione della sua carriera, torna nella città in cui ha trascorso l'adolescenza. La sua visita inattesa coglie di sorpresa due delle sue amiche, che vedono in quel ritorno una sorta di fuga da una quotidianità grigia e monotona. Grazie a loro, l'attrice può intuire a sua volta quale vita l'avrebbe aspettata se non se ne fosse andata da quella città. Tuttavia, su di lei la fama grava ormai da quarant'anni e solo una cosa emerge in modo evidente: il viaggio di Gabriele risveglia vecchie passioni e cambia la vita di tutte le persone a cui fa visita.
"Ciò che l'autrice ci presenta in questo libro è uno spaccato di vita reale, grazie al fine cesello della sua scrittura. In quest'opera viene fatto un grande lavoro in termini di linguaggio e di stile. Il romanzo è interessantissimo e rappresenta, dal mio punto di vista, una delle maggiori promesse della narrativa contemporanea della letteratura catalana." -L'Ull critic
"Con il suo stile inconfondibile, l'autrice offre uno spaccato di quotidianità attraverso gli occhi e i pensieri di una voce narrante che di volta in volta s'immedesima nei vari personaggi. Una successione di pennellate spontanee e profondamente umane che, spesso con un tocco d'ironia, sanno catturare l'amarezza del rimpianto e la nostalgia dei tempi andati, ma anche la speranza di un nuovo inizio." Cinzia Rizzotto, Traduttrice
NÚRIA AÑÓ (Lleida, 1973) è una scrittrice catalana e spagnola. Il suo primo romanzo, Els nens de l'Elisa, pubblicato nel 2006 (Omicron), si è classificato al terzo posto in occasione della 24° edizione del Premio Ramon Llull, uno dei più prestigiosi premi della letteratura catalana concesso dalla casa editrice Planeta. Sono quindi seguiti La scrittrice morta nel 2008 (Omicron), Nuvole basse nel 2009 (Omicron), Lo sguardo del figlio nel 2012 (Abadia) e Il salone degli artisti esiliati in California nel 2020. Alcuni dei suoi romanzi, racconti e saggi sono stati pubblicati e tradotti in spagnolo, francese, inglese, italiano, tedesco, polacco, cinese, lettone, portoghese, olandese, greco, arabo e rumeno.
Núria Añó si è aggiudicata il XVIII Premio Joan Fuster per la Narrativa Città di Almenara, il IV Premio internazionale di scrittura di Shanghai Get-Together 2018 e le sono stati concessi prestigiosi finanziamenti internazionali, come Nuoren Voiman Liitto (Finlandia, 2016), Shanghai Writing Program (Cina, 2016), Baltic Centre (Svezia, 2017), IWTCR (Grecia, 2017), Cracovia Città della Letteratura UNESCO (Polonia, 2018), IWTH (Lettonia, 2019 e 2023) o Lu Xun IWP (Cina, 2020).
La sua scrittura si incentra sulla psicologia dei personaggi, che di solito sono degli antieroi. E proprio i personaggi sono l'elemento più importante delle sue opere, molto più della trama, in virtù dell'impiego di "un'introspezione, una riflessione, che non è sentimentale, ma femminile". I suoi romanzi toccano vari temi, compresi problemi attuali di rilevanza sociale, come l'ingiustizia o la scarsa comunicazione tra le persone. Spesso l'essenza delle sue storie non viene spiegata: Añó chiede al lettore di scoprirne il "significato profondo" e di immedesimarsi nelle vicende presentate.
"Ciò che l'autrice ci presenta in questo libro è uno spaccato di vita reale, grazie al fine cesello della sua scrittura. In quest'opera viene fatto un grande lavoro in termini di linguaggio e di stile. Il romanzo è interessantissimo e rappresenta, dal mio punto di vista, una delle maggiori promesse della narrativa contemporanea della letteratura catalana." -L'Ull critic
"Con il suo stile inconfondibile, l'autrice offre uno spaccato di quotidianità attraverso gli occhi e i pensieri di una voce narrante che di volta in volta s'immedesima nei vari personaggi. Una successione di pennellate spontanee e profondamente umane che, spesso con un tocco d'ironia, sanno catturare l'amarezza del rimpianto e la nostalgia dei tempi andati, ma anche la speranza di un nuovo inizio." Cinzia Rizzotto, Traduttrice
NÚRIA AÑÓ (Lleida, 1973) è una scrittrice catalana e spagnola. Il suo primo romanzo, Els nens de l'Elisa, pubblicato nel 2006 (Omicron), si è classificato al terzo posto in occasione della 24° edizione del Premio Ramon Llull, uno dei più prestigiosi premi della letteratura catalana concesso dalla casa editrice Planeta. Sono quindi seguiti La scrittrice morta nel 2008 (Omicron), Nuvole basse nel 2009 (Omicron), Lo sguardo del figlio nel 2012 (Abadia) e Il salone degli artisti esiliati in California nel 2020. Alcuni dei suoi romanzi, racconti e saggi sono stati pubblicati e tradotti in spagnolo, francese, inglese, italiano, tedesco, polacco, cinese, lettone, portoghese, olandese, greco, arabo e rumeno.
Núria Añó si è aggiudicata il XVIII Premio Joan Fuster per la Narrativa Città di Almenara, il IV Premio internazionale di scrittura di Shanghai Get-Together 2018 e le sono stati concessi prestigiosi finanziamenti internazionali, come Nuoren Voiman Liitto (Finlandia, 2016), Shanghai Writing Program (Cina, 2016), Baltic Centre (Svezia, 2017), IWTCR (Grecia, 2017), Cracovia Città della Letteratura UNESCO (Polonia, 2018), IWTH (Lettonia, 2019 e 2023) o Lu Xun IWP (Cina, 2020).
La sua scrittura si incentra sulla psicologia dei personaggi, che di solito sono degli antieroi. E proprio i personaggi sono l'elemento più importante delle sue opere, molto più della trama, in virtù dell'impiego di "un'introspezione, una riflessione, che non è sentimentale, ma femminile". I suoi romanzi toccano vari temi, compresi problemi attuali di rilevanza sociale, come l'ingiustizia o la scarsa comunicazione tra le persone. Spesso l'essenza delle sue storie non viene spiegata: Añó chiede al lettore di scoprirne il "significato profondo" e di immedesimarsi nelle vicende presentate.
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