Rime taglienti come lame colpiscono il perbenismo che pervade la società e le maschere dietro cui l’uomo si nasconde. Schiavi di meccanismi malati, incapaci di guardarsi dentro, assuefatti al superfluo, ognuno si rifugia in immagini idilliache e false.Senza timore né censura, l’autore si accosta al marcio che ogni essere porta con sé, lo assapora e lo canta. Ricordando che nessuno è innocente, odianti e odiati, agnelli e lupi convivono all’interno di ogni animo.