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"Mi chiamo Fanja Kaplan e oggi ho sparato a Lenin", così disse ai suoi carcerieri una ex deportata che il 30 agosto 1918 aveva sparato per quattro volte a Lenin, al termine di un comizio a Mosca. È probabilmente l'ultimo attentato legato ai socialisti rivoluzionari, una formazione politica attiva fin dall'inizio del Novecento e già responsabile della morte di molti ministri dello zar, uccisi a colpi di pistola o lanciando improvvisate bombe, anche nell'ambito di iniziative suicide. Braccati dalla polizia, ossessionati dalle spie, i terroristi sono spesso scossi da forti dubbi morali davanti al…mehr

Produktbeschreibung
"Mi chiamo Fanja Kaplan e oggi ho sparato a Lenin", così disse ai suoi carcerieri una ex deportata che il 30 agosto 1918 aveva sparato per quattro volte a Lenin, al termine di un comizio a Mosca. È probabilmente l'ultimo attentato legato ai socialisti rivoluzionari, una formazione politica attiva fin dall'inizio del Novecento e già responsabile della morte di molti ministri dello zar, uccisi a colpi di pistola o lanciando improvvisate bombe, anche nell'ambito di iniziative suicide. Braccati dalla polizia, ossessionati dalle spie, i terroristi sono spesso scossi da forti dubbi morali davanti al loro "diritto" di eliminare gli avversari; uccidono sperando che un domani, in un mondo meno iniquo, non si debba più uccidere.