Il sogno è il luogo per Elisabetta, ormai adulta, dell’incontro con il padre defunto.
Ferita dall’abbandono di lui, la donna porta ancora le cicatrici di quel rapporto difficile, del senso di inadeguatezza di fronte alle aspettative del padre, e l’incontro onirico diventa un momento di confronto, di uno scambio dialogico che ha il sapore della sfida. Di fronte all’uomo che confessa rimorsi e rimpianti, però, l’astio si affievolisce, si supera la voglia di giudicare e, dopo il tempo del rancore, arriva il tempo del perdono. Perdono che rappresenta un conforto terreno per la donna, ma anche la consapevolezza che, oltre la vita, tutto ciò che non è accaduto nella realtà materiale può diventare possibile in quella spirituale.
Ferita dall’abbandono di lui, la donna porta ancora le cicatrici di quel rapporto difficile, del senso di inadeguatezza di fronte alle aspettative del padre, e l’incontro onirico diventa un momento di confronto, di uno scambio dialogico che ha il sapore della sfida. Di fronte all’uomo che confessa rimorsi e rimpianti, però, l’astio si affievolisce, si supera la voglia di giudicare e, dopo il tempo del rancore, arriva il tempo del perdono. Perdono che rappresenta un conforto terreno per la donna, ma anche la consapevolezza che, oltre la vita, tutto ciò che non è accaduto nella realtà materiale può diventare possibile in quella spirituale.