" Oltre L'Infinito" di patrizia Galossini, è una silloge in cui la componente realistica è il cemento che struttura l'opera intera, anche quando il costrutto viene ad essere trasfigurato, l'assunzione della realtà inclusa con straordinaria consapevolezza accompagnata da una ribelle sensibilità post-romantica, con tangenze crepuscolari, di un crepuscolo che agogna l'avvento dell'alba , enucleando la poetica degli oggetti – simboli. Poesia del dire " la cruda verità interiore intrisa di speranza " prosaica e senza travestimenti, sempre pronta a denudare l'animo, diretta al proprio vissuto, antiretorica, ed espressa con toni sommessi e parole scelte con grande cura, segno di una più decisa assimilazione dei poeti contemporanei più svariati. Sovente questa, ad una lettura approfondita sul versante psicologico, è poesia di chi si sente esclusa troppo presto dal vivere ,con qualche sprazzo di autocommiserazione, e si ritaglia uno spazio dal quale si protende ad osservare il mondo con quella inespugnabile speranza che la contraddistingue, controbilanciando la sterilita' intellettuale del nostro tempo con slanci positivi e favoleggianti. Con una leggera ironia su se stessa osa dire: " Sono l'Araba Fenice che risorge mille volte". Una raccolta più matura e consapevole, che si colloca mirabilmente fra le opere più compiute e conclamate della nostra epoca, caratterizzandosi per il suo grido glorioso che non si spegne su varianti negative. In bilico tra positivismo e spiritualismo scava alle radici di una esperienza individuale autobiografica,problematica, e postulando un esistenzialismo che mostra tendenze metafisiche con un linguaggio ora aulico ora umile e semplice, asciutto e orgoglioso nel suo svolgersi, che si approssima a placarsi in una ricerca razionale che sconfessa la disillusione e l'enigma, in sintonia con i suoi valori etici assunti per tramite dalla sua famiglia e dalla sua terra natia.