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L’innovazione è una forza politica. Dopo il trionfo dell’algoritmo, dopo il potere ai social, dopo la rivoluzione delle scienze della vita e della fisica quantistica, stringiamo tra le mani un potere orfano di potenza. Ci eravamo abituati a dire: ciò che non funziona non vale. Eppure l’inanità valoriale di ciò che «potentemente» troviamo continua ad alimentare il nichilismo. Come Alice, abbiamo spiccato il balzo oltre lo specchio, per approdare nel paese delle meraviglie. Ma qui la vecchia strumentazione di gestione del potere, le sue usurate redini, non tengono più. A chi vada attribuita la…mehr

Produktbeschreibung
L’innovazione è una forza politica. Dopo il trionfo dell’algoritmo, dopo il potere ai social, dopo la rivoluzione delle scienze della vita e della fisica quantistica, stringiamo tra le mani un potere orfano di potenza. Ci eravamo abituati a dire: ciò che non funziona non vale. Eppure l’inanità valoriale di ciò che «potentemente» troviamo continua ad alimentare il nichilismo. Come Alice, abbiamo spiccato il balzo oltre lo specchio, per approdare nel paese delle meraviglie. Ma qui la vecchia strumentazione di gestione del potere, le sue usurate redini, non tengono più.
A chi vada attribuita la funzione di sostituirle è un interrogativo al quale non ci si può sottrarre. In un mondo trasformato dall’innovazione e dal glocalismo, l’emergere di nuove soggettività e la formazione delle loro volontà politiche interrogano la capacità, da parte delle istituzioni, di trasformarsi conciliando valori e fini: attingendo a mezzi molto diversi da quando furono concepite.
Allora l’esercizio provocatorio della ragione non è materia da indovini, ma da classi dirigenti responsabili predisposte alla visione del futuro.