È davvero un’“ossimorica avventura”, per usare l’icastica immagine dell’Autrice, questa esperienza poetica di Floriana Contestabile. Non deve ingannare, infatti, il pur evidente anelito metafisico dell’“oltre” che, soprattutto, riguarda la tensione della Vita che si fa Altro, il vuoto che si fa pieno, la colpa che si fa redenzione, il dolore che si fa gioia. La Voce poetica racconta il suo mondo, soprattutto l’euforia e la disforia della vita personale, familiare: la Madre, in particolare, di cui si avverte l’assenza terrena irrimediabile eppure viva e attiva nell’oltre, che viene configurato in versi dotati di quella fisicità insita nel rapporto istituito dalla Figlia, che rammemora poeticamente, con colei che l’ha generata e fatta esistere, alla Vita come all’Arte. Rino Caputo Professore di Letteratura Italiana Storico e Critico della Letteratura