Andrea Bonfiglio, professore, giornalista, noto sceneggiatore ha settantadue anni quando fa ritorno a “Portopozzo” sulla costa sud occidentale della Sardegna. Aveva diciassette anni quando fu allontanato dalla casa paterna per punizione dato che assieme ai tre cugini più grandi aveva commesso un atto “abominevole”. La vecchia villa è ormai disabitata, i genitori, le tre zie (sorelle della madre) e i tre cugini sono morti o sono andati a vivere lontano e di loro non ha più traccia. In Paese ritrova la vecchia governante Angelina, ed Ester che è stato il suo primo amore. Torna ad abitare in quella casa, e immancabilmente tornano a galla i ricordi di quel tempo passato che aveva creduto di aver dimenticato, e che volutamente aveva abbandonato in un cassetto remoto della sua memoria per autodifesa. Fintanto che è giorno e c’è luce Andrea vive una vita tranquilla, ricordando fatti piacevoli. Ama la cucina di Peppe che ha una trattoria vicino al mare. Assaporando le sue specialità dimentica le pene e le paure. Ma appena cala l’oscurità della notte viene assalito dalla “sua” angoscia che si trasforma in “ombre”. Se si conosce il bene sai conoscere il male; e se hai fatto del male prima o poi i sensi di colpa ti soffocheranno e le “ombre” che sono dentro di te saranno liberate.