C’era una volta un’Italia che cresceva. Non sarebbe questo l’incipit di un libro sull’economia italiana prima della pandemia, e non è questo l’incipit del libro di Paolo Sestito, che individua le cause del declino economico del nostro Paese ben prima che la pandemia monopolizzasse gran parte delle analisi sul nostro presente. Dai problemi strutturali all’eterna attesa della “stagione delle riforme”, passando per la lunga e dolorosa crisi politica e istituzionale degli ultimi decenni, Sestito delinea la parabola di un Paese rimasto indietro rispetto a molti Stati europei, con una classe dirigente colpevole di scarse idee e poco coraggio. Il declino è quindi inarrestabile? Non necessariamente, ma serve sfruttare a pieno un piano di rilancio che mette nelle mani dell’economia italiana oltre 200 miliardi di euro; serve privilegiare gli investimenti e le riforme, non i mille rivoli della spesa corrente e degli sgravi; serve saper attrarre e integrare chi può compensare il calo della popolazione in un Paese che invecchia. Economia, ambiente, welfare, sanità, istruzione, pubblica amministrazione: l’occasione di ripartire è da prendere, ora o mai più.