Diversi personaggi, dai nomi simbolici: Programmatore con moglie e figlia adolescente, il sinologo Marziano, Diplomatico, Studentessa Americana, Amico, Ragazza Cinese, intrecciano le loro esistenze in Cina, tra il desiderio di una nuova vita, libera dai traumi del passato e dai macigni di famiglia, e ruoli che sembrano prefissati da sempre, a guardia di un ordine immutabile. Un Occidente soggiogato dal mito del guadagno, e un Oriente dalle radici antiche (fondamentali sono i personaggi favolistici, due gatti “ filosofi ”, Arancio e Mansur, la gazza azzurra, le cornacchie…), che sul capitalismo “ dispotico ” si fonda. E le deboli voci dissidenti, i non rieducabili, sono sempre più emarginate, punite, neutralizzate. Liquidate. Le storie dei singoli si incrociano con quella della protagonista, Scrittrice, eroina dei nostri tempi, convinta sostenitrice dei valori democratici e dei diritti civili, a volte con conseguenze fatali.
La vicenda di ciascuno subisce però una frattura, che si salda a quella collettiva: il vecchio mondo europeo è giunto a un punto di non ritorno, l’intera società sta vivendo la sua “ora di piombo”, un’epoca di rassegnata apatia, frenesia vana, asservimento al consumismo sfrenato.
In questo grande romanzo l’Autrice indaga a fondo i due mondi, mescolando continuamente, forte della potenza della letteratura, citazioni di Confucio e Havel (e non solo), nell’incontro-scontro tra due mondi tanto diversi e ormai così simili, perduti in una sorta di globalizzazione dei loro peggiori aspetti.
La vicenda di ciascuno subisce però una frattura, che si salda a quella collettiva: il vecchio mondo europeo è giunto a un punto di non ritorno, l’intera società sta vivendo la sua “ora di piombo”, un’epoca di rassegnata apatia, frenesia vana, asservimento al consumismo sfrenato.
In questo grande romanzo l’Autrice indaga a fondo i due mondi, mescolando continuamente, forte della potenza della letteratura, citazioni di Confucio e Havel (e non solo), nell’incontro-scontro tra due mondi tanto diversi e ormai così simili, perduti in una sorta di globalizzazione dei loro peggiori aspetti.