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Un'edizione moderna delle Osservazioni intorno a' romanzi di Giuseppe Maria Galanti era auspicata da alcuni decenni, non soltanto dagli studiosi dell'illuminista meridionale, ma anche da quanti hanno rivalutato autori e testi del romanzo italiano del Settecento o con sguardo comparatistico hanno affrontato il romanzo europeo, in molti casi evidenziando che il testo di Galanti costituisce il contributo italiano più significativo di teoria e sociologia del romanzo nel Settecento. Nell'edizione critica qui pubblicata per le cure di Domenica Falardo e con un saggio di Sebastiano Martelli vede la…mehr

Produktbeschreibung
Un'edizione moderna delle Osservazioni intorno a' romanzi di Giuseppe Maria Galanti era auspicata da alcuni decenni, non soltanto dagli studiosi dell'illuminista meridionale, ma anche da quanti hanno rivalutato autori e testi del romanzo italiano del Settecento o con sguardo comparatistico hanno affrontato il romanzo europeo, in molti casi evidenziando che il testo di Galanti costituisce il contributo italiano più significativo di teoria e sociologia del romanzo nel Settecento. Nell'edizione critica qui pubblicata per le cure di Domenica Falardo e con un saggio di Sebastiano Martelli vede la luce anche la quarta edizione delle Osservazioni, allestita dall'autore, ma mai consegnata alle stampe, insieme con altri consistenti materiali (appunti e schede di lettura, annotazioni e riflessioni) — parte di una ponderosa documentazione appartenente all'Archivio Galanti —, un testo che valorizza ulteriormente il contributo galantiano al dibattito italiano ed europeo sul romanzo nel Settecento, dal quale emerge un confronto del riformatore meridionale con gli sviluppi del nuovo genere letterario della modernità che va ben oltre la prima edizione (1780) delle Osservazioni, riproposte nel 1781 e nel 1786, prolungandosi fino ai primi anni dell'Ottocento. A fronte della sua scarsa considerazione del romanzo italiano del Settecento, Galanti s'impegna in un'operazione a tutto campo rivolta al romanzo europeo, in particolare inglese e francese, attraverso progetti di traduzione, pubblicazione e analisi della narrativa europea — da quella "sentimentale" popolare di Baculard d'Arnaud ai romanzi di Richardson e Rousseau, dal conte philosophique di Voltaire ai contes moraux di Marmontel, Diderot, Saint-Lambert, dal romanzo "politico" di Mably alla letteratura "sociale" e utopica di Mercier, alla narrativa femminile; una progettazione con significative realizzazioni che, tra l'altro, segna un nuovo capitolo dell'editoria napoletana negli anni Ottanta del Settecento, anche in relazione a quella veneziana. In linea con il dibattito critico europeo sul romanzo, soprattutto con le posizioni di Diderot (Elogio di Richardson) e di altri enciclopedisti, ma sintonizzandosi anche con i contributi provenienti dal dibattito inglese sul novel, Galanti assegna al romanzo un ruolo importante come veicolo della nuova sociabilità e sensibilità illuministica, strumento che può favorire la progettualità riformatrice, volano per il cambiamento del costume e l'attecchimento dello "spirito pubblico" e delle "virtù" morali e civili, da utilizzare nell'educazione, nell'istruzione e nei nuovi spazi borghesi della lettura, in cui il pubblico femminile comincia ad avere un ruolo protagonistico. Non sfuggono all'autore le peculiarità del nuovo genere letterario nella comunicazione e nella circolazione della cultura illuministica, destinata ad emarginare i vecchi saperi, né i paradigmi estetici, sociologici e antropologici che alimentano il romanzo e aprono alla modernità. Di qui il suo percorso ventennale di attenzione al romanzo europeo nel segno di un'idea comparatistica della letteratura e della cultura, che questa edizione delle Osservazioni consente di qualificare come un capitolo non occasionale dello straordinario laboratorio del riformatore meridionale, finalizzato alla civilisation e a incidere sulle reali condizioni di una società divisa tra la lunga durata dell'ancien régime e le forme della sociabilità aristocratica e borghese.