La maestra aveva detto loro: "Dovete avere un quaderno tutto vostro. In cui potete scrivere tutto quello che volete. Anche le parolacce!" Nei decenni ho accumulato così migliaia e migliaia di pagine di memorie, poesie, racconti, riflessioni, lettere, aforismi, idee, brevi testi teatrali, monologhi. Perché pagine disadattate? Sono pagine scritte da un eterno disadattato, e perciò ne mantengono questa precipua caratteristica, tensione, vibrazione. Dagli innamoramenti, corteggiamenti e relative delusioni ai tentativi di cabaret a Roma, la città dei sogni, da poesie borderline sul senso della vita all'esperienza come (pseudo) assistente sociale al dormitorio pubblico, al lavoro e al volontariato nell'ambito psichiatrico coi "matti": l'orrore delle famiglie che inducono alla pazzia e le inevitabili problematiche della propria. La depressione, il rifiuto, e l'altra faccia della medaglia, l'euforia; osare oltre il conformismo borghese...