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Nel corso della mia infanzia e adolescenza, mi proponevo sempre di scrivere un libro che raccontasse delle persone che vivevano, allora, intorno a me. Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi e schegge di quanto abbiamo visto e udito. Natalia Ginzburg È il giorno di Santa Lucia. Mentre la nonna Melina allestisce, come ogni anno in quel giorno, il presepe, il nonno Beniamino sfoglia un vecchio album di fotografie e racconta alle sue nipotine l’affascinante storia della loro famiglia, i…mehr

Produktbeschreibung
Nel corso della mia infanzia e adolescenza, mi proponevo sempre di scrivere un libro che raccontasse delle persone che vivevano, allora, intorno a me. Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi e schegge di quanto abbiamo visto e udito. Natalia Ginzburg È il giorno di Santa Lucia. Mentre la nonna Melina allestisce, come ogni anno in quel giorno, il presepe, il nonno Beniamino sfoglia un vecchio album di fotografie e racconta alle sue nipotine l’affascinante storia della loro famiglia, i Portadibasso. Si apre così il primo racconto delle Pagine Famigliari che ripercorre, attraverso le vicende di questa famiglia, la storia di Cetraro. L’Autrice rievoca, attraverso un intreccio di voci “da dentro”, episodi che hanno segnato profondamente la vita della sua famiglia. È un libro che consiglio di leggere ai più giovani perché, attraverso le esemplari vicende di famiglie popolari di Calabria, approfondiscano la conoscenza di un secolo, il Novecento, tragico per le sofferenze inflitte alla nostra gente dalle dittature e dai conflitti mondiali, temperate, però, da genuine relazioni sociali e famigliari. Ai meno giovani queste storie permetteranno di rievocare gli anni della propria adolescenza e se prevarranno la malinconia e il rimpianto, pazienza: la rimembranza è «poeticissima». Riccardo Ugolino