Il protagonista del romanzo è Raffaele Domina, uno scrittore che vuole parlare della realtà, dei fatti, e i fatti perché siano narrati devono essere accaduti. Ma qual è la realtà, e qual è quello che lui considera realtà? Anche i sogni sono stranamente assenti dalla sua vita, forse perché li considera poco più di ectoplasmi. Solo, benestante per l’eredità di una famiglia di cui non ha grandi ricordi e della quale non parla volentieri, si trasferisce per un periodo negli Stati Uniti, paese che lo affascina, ricco di fermenti e di fatti che tuttavia lo sfiorano appena, e dove per la prima volta si innamora, ma questo rapporto si rivelerà elusivo, irrealizzato al di là dei gesti dell’amore, facendolo soffrire. Rientrato in Italia, si stabilisce a Firenze, per poi trasferirsi a Parigi, sempre ai margini degli avvenimenti che lo riguardano, più spettatore che protagonista, anche se lentamente le esperienze vissute e gli accadimenti della sua vita cominciano a sedimentare all’interno della sua coscienza, fino a quando un banale incidente metterà in forse le sue illusorie sicurezze. Sarà l’inizio della sua rinascita, la riscoperta del suo bisogno d’amore, l’accettazione di un passato rimosso, poiché com’è scritto nell’Agamennone è Zeus che, sottoponendoli alla scuola della sofferenza, sul cammino della saggezza avvia i mortali.