Di certi libri, come di certi film, si capisce già tutto all'inizio, ma questo "Panama" di Claudio Cattani non è così, anzi! Una caccia al tesoro, prima nei sentimenti che Andrea cerca in Elisa, conosciuta per caso a una mostra su Van Dyck a Genova, poi nei terribili Caraibi del XVII secolo. Lei pittrice con un passato spagnolo, lui sognatore e tra loro un misterioso manoscritto. Le pagine portano il lettore curioso nella splendida Genova di oggi e nella terribile vita dei pirati a Panama, 1671, attaccata e distrutta dai filibustieri di Henry Morgan. Qui Alicia Gomez riesce a salvarsi grazie a due giovani che la portano in fuga attraverso la giungla, a costo però di terrore e disperazione. Il romanzo è delicato e crudele, trasparente e cupo, il fiato è sospeso come in un romanzo giallo. Pagine tra loro simili e pagine diversissime, capitolo dopo capitolo ricche di emozioni che via via si creano nella mente del lettore, immagini di mare, quello stesso mare che l'autore, anche fotografo, ci racconta nelle sue foto e che nel libro ritrovano storia.