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“Mio padre Mario Soldati, scrittore e regista, pubblicò un libro dal titolo ‘Vino al vino’ per andare a scoprire, attraverso tutte le regioni italiane, i vigneti, i vini e i loro segreti e misteri. Quattro decenni dopo io, regista come mio padre, ho sentito forte il bisogno di cominciare un viaggio di ritorno, andando a scoprire un’altra radice comune dell’Italia: il pane. Un’escursione a cui ho deciso di far prendere la forma di dialogo con alcuni artisti e personaggi dello spettacolo che considero miei cari amici e con cui ho condiviso tante importanti parti della mia vita. Ho deciso così di…mehr

Produktbeschreibung
“Mio padre Mario Soldati, scrittore e regista, pubblicò un libro dal titolo ‘Vino al vino’ per andare a scoprire, attraverso tutte le regioni italiane, i vigneti, i vini e i loro segreti e misteri.
Quattro decenni dopo io, regista come mio padre, ho sentito forte il bisogno di cominciare un viaggio di ritorno, andando a scoprire un’altra radice comune dell’Italia: il pane. Un’escursione a cui ho deciso di far prendere la forma di dialogo con alcuni artisti e personaggi dello spettacolo che considero miei cari amici e con cui ho condiviso tante importanti parti della mia vita.
Ho deciso così di raccontare l’Italia e la sua storia attraverso qualcosa che trasversalmente unisce tutta la penisola e le cui radici affondano nei ricordi e nei primi passi di noi tutti, senza differenze: l’amore per il pane ci rende tutti uguali. Tutti egualmente innamorati…”. (Giovanni Soldati)
È il 1977 quando Mondadori pubblica Vino al vino di Mario Soldati, un “viaggio d’assaggio” attraverso le regioni italiane, i vigneti e i vini. Quattro decenni dopo il figlio, Giovanni Soldati, compie il viaggio di ritorno, passando dal vino al pane, radice comune italiana per definizione. Il regista romano sceglie come compagni di viaggio gli amici di una vita: Stefania Sandrelli, Ermanno Olmi, Francesco Rosi, Nino Benvenuti, Gino Paoli, Maurizio Micheli, Renzo Arbore, Tinto Brass e molti altri. Con loro racconta la storia d’Italia in un viaggio indimenticabile, da cui nasce una preghiera moderna per un Paese che è ancora unito nonostante si sia passati dal “dacci oggi il nostro pane quotidiano” a tempi difficili in cui “guadagnarsi la pagnotta” è un’impresa.
“Caro Giovanni, nel tuo libro si leggono storie bellissime di gente speciale. Il pane piace alla gente semplice e in genere la gente semplice è speciale. La tua idea di scrivere di pane è semplice e speciale, come semplice e speciale è stato tuo padre che ha scritto di vino. Voi Soldati non potevate che occuparvi di queste meraviglie e non potevate che farlo nel vostro stile, semplice e speciale allo stesso tempo”. (Oscar Farinetti)
“Il pane è buono comunque e dovunque, in ogni forma. Lo prediligo rispetto a qualsiasi altro alimento, anche quelli considerati più prelibati. Ma sì, lo ammetto: sono pane-dipendente e il pane è il mio caviale. E questo splendido libro è il companatico giusto per apprezzarlo ancora di più”. (Stefania Sandrelli)