Lo scoppio della Prima guerra mondiale irrompe e sconvolge l’esistenza di molte donne italiane costringendole a prendere il posto di lavoro dei loro fratelli, padri, mariti, figli occupati al fronte o invalidi di guerra. Alcune di loro si sostituiscono come operaie in fabbrica, braccianti nei campi, cuoche, medici, macchiniste, telegrafiste, dattilografe, tranviere; altre, come le crocerossine e le portatrici carniche, forniscono supporto e affiancamento ai soldati; altre ancora operano nelle associazioni femminili per la mobilitazione civile. Sono loro le protagoniste che Matilde Serao racconta in Parla una donna. Il libro si compone di una raccolta di articoli usciti sul quotidiano «Il Giorno» tra il 1915 e il 1916, in cui la Serao considera la guerra da un particolare punto di vista: quello femminile. Ma non lo fa riportando una registrazione dei fatti come cronista sul campo, bensì presentando un quadro dettagliato della condizione delle donne nelle diverse classi sociali, le quali combattono ogni giorno sul fronte interno. Come molte delle sue colleghe coinvolte nel conflitto, tra cui Flavia Steno e Donna Paola, la Serao favorisce una visione conservatrice riguardo il ruolo della donna nella società in linea con una mentalità di tardo Ottocento e con i messaggi divulgati della propaganda bellica. Tuttavia, nonostante sia evidente un’opposizione all’ideologia femminista e alla rivendicazione politica, ciò che rende unici questi articoli è la capacità della Serao di cogliere quella «vita tutta», di interpretare il reale che lei tanto si imponeva di raccontare e di osservare, concedendoci una particolare prospettiva attraverso cui considerare la guerra. Se, come scrisse Anna Banti, «osservare, accumulare figure, ambienti, fatti, gesti, parole rimane il suo vero scopo», in questi articoli Matilde Serao «parla alle donne delle donne» in modo diretto, appassionato, coinvolto, vivace rivelando a un mondo troppo ignaro quella «bellezza delle virtù sconosciute e dell’eroismo ignoto, oscuro e tacito» come qualità del coraggio femminile da lei documentato. Con questo libro Matilde Serao, una tra i tanti «cronisti ansiosi di tutti i volti della guerra», ci lascia una diretta testimonianza storica e sociologica che ci permette di conoscere l’importante ruolo della donna durante il primo conflitto mondiale.