Il denaro è simile a due bicchieri d’acqua in pieno deserto riempiti per metà, se si volesse colmare fino all’orlo uno dei due, bisognerebbe, per forza di cose, attingere l’acqua dall’altro, o viceversa. Prima di iniziare è necessario stabilire una verità piuttosto palesata, la moneta è nata per uno scopo: facilitare lo scambio di merci in alternativa al baratto e, successivamente, all'oro. Un'altra verità oggettiva è che oggi le banconote non vengono più prodotte, o meglio, la stampa avviene in piccolissime dosi e in casi davvero eccezionali (sostituzione di quelle logore o nuovi sistemi di anticontraffazione). Sostanzialmente, la produzione di moneta avviene in maniera elettronica attraverso le banche che aggiungono cifre virtuali sui conti (nei modi che vedremo in seguito) con notevoli risparmi su costi di fabbricazione. Tant’è vero che la quantità di banconote cartacee e sonanti che fisicamente girano per il globo, è stimata attorno al 3% dell’intero credito mondiale, tenendo conto che il debito complessivo è pari a circa 199.000.000.000.000 (cento novantanove mila miliardi di dollari). In pratica, se tutti i creditori si dovessero recare nello stesso istante agli sportelli per prelevare "cash", solamente 3 persone su 100 potrebbero rimettersi in tasca i soldi, mentre le altre 97 prenderebbero a calci i bancomat vuoti.