“La matematica, come la musica, è un linguaggio universale, con la stessa straordinaria bellezza”. Con questo assunto Giuseppe Agnoletto, ingegnere con la passione del calcolo, si è inventato un libro a metà tra l’arte e la matematica. Ma ci mette in guardia: “È dato per scontato che chi vorrà consultarlo abbia una più che approfondita conoscenza di trigonometria, calcolo infinitesimale e analisi matematica, conosca le derivate e gli integrali fondamentali e le principali formule di derivazione e integrazione. In caso contrario, è meglio rinunciare, perché la lunga sequenza di calcoli e formule sarebbe assolutamente incomprensibile!” “Passione integrali” propone infatti 211 (un numero primo!) integrali indefiniti che sono risolti con attenzione: del risultato ottenuto viene calcolata la derivata che ci riporta all'integrale iniziale. Alcuni integrali sono risolti con i metodi canonici ma anche con tecniche diverse, a volte più semplici e a volte più laboriose: questo per stimolare fantasia e creatività e allenare la capacità di intuizione, doti davvero importanti per chi si diverte a fare matematica. Il pregio del libro - che non ha fini didattici poiché non contiene spiegazioni teoriche - è duplice. Da un lato la certezza del risultato: la conferma che si ottiene con il calcolo della derivata suffraga senza dubbio la correttezza del procedimento, assicurando che tutti i calcoli sono stati eseguiti nel giusto modo. Dall’altro lato l’universalità: “Passione integrali” potrebbe essere pubblicato in tutte le lingue del mondo traducendo solo le poche righe dell’introduzione: un integrale, come uno spartito di Mozart, viene interpretato allo stesso modo sia da uno studente di Londra che da uno studente di Baltimora, o di Pechino, o di San Pietroburgo o del Liceo Scientifico Tassoni di Modena.