Un freddo inverno. Un fiume in piena. Un confine invalicabile. Alle spalle la morte incombe sotto forma di veloci e indomiti cavalieri; di fronte la salvezza in un’incerta accoglienza.
Lo sguardo del capotribù incrocia quello del comandante romano. In entrambi timori e dubbi sulle decisioni da prendere e sulla lealtà reciproca. L’imperatore necessita di uomini per le sue guerre, il barbaro ha bisogno di terra per il suo popolo. Cosa succederà quando il confine verrà aperto?
Questa è la saga dei Visigoti. Del loro epico cammino in cui adattarono il selvaggio spirito errante per fondare dei regni leggendari. Lottarono contro i Romani per la sopravvivenza e il potere. Alarico fu il loro primo grande re, qui rivive il suo mito. Uomini intrepidi, animali curiosi e donne temerarie vi accompagneranno in un mondo popolato da miti e leggende, sogni infranti e battaglie cruente.
Il libro è un’antologia di racconti basati su fonti storiche, essenziali per dare solidità alla fantasia narrativa. Il successivo saggio, “Breve resoconto”, ripercorre in modo conciso la storia dei Visigoti sino al Sacco di Roma.
L’idea è quella di narrare l’epopea di un popolo con punti di vista originali e protagonisti inconsueti, talvolta umili o marginali e, credo, non comuni a questo tipo di produzione letteraria. Drammatiche fughe dallo sterminio, sogni infranti, battaglie con spettatori fuori dall’ordinario, re prigionieri dei propri incubi, improbabili radiocronache, ecc.
La copertina, una mia foto scattata nella Basilica di Aquileia, è una metafora dei rapporti tra Romani e Goti: due archi, uno gotico e l’altro romanico, che sembrano incrociarsi come due spade e, al contempo, come due spalle che reggono una struttura affinché non crolli. Due culture contrapposte che hanno cercato un modo per coabitare, pur con tante difficoltà. Non è l’opera di un accademico ma di un appassionato di Storia e rivolto a tutti.
Lo sguardo del capotribù incrocia quello del comandante romano. In entrambi timori e dubbi sulle decisioni da prendere e sulla lealtà reciproca. L’imperatore necessita di uomini per le sue guerre, il barbaro ha bisogno di terra per il suo popolo. Cosa succederà quando il confine verrà aperto?
Questa è la saga dei Visigoti. Del loro epico cammino in cui adattarono il selvaggio spirito errante per fondare dei regni leggendari. Lottarono contro i Romani per la sopravvivenza e il potere. Alarico fu il loro primo grande re, qui rivive il suo mito. Uomini intrepidi, animali curiosi e donne temerarie vi accompagneranno in un mondo popolato da miti e leggende, sogni infranti e battaglie cruente.
Il libro è un’antologia di racconti basati su fonti storiche, essenziali per dare solidità alla fantasia narrativa. Il successivo saggio, “Breve resoconto”, ripercorre in modo conciso la storia dei Visigoti sino al Sacco di Roma.
L’idea è quella di narrare l’epopea di un popolo con punti di vista originali e protagonisti inconsueti, talvolta umili o marginali e, credo, non comuni a questo tipo di produzione letteraria. Drammatiche fughe dallo sterminio, sogni infranti, battaglie con spettatori fuori dall’ordinario, re prigionieri dei propri incubi, improbabili radiocronache, ecc.
La copertina, una mia foto scattata nella Basilica di Aquileia, è una metafora dei rapporti tra Romani e Goti: due archi, uno gotico e l’altro romanico, che sembrano incrociarsi come due spade e, al contempo, come due spalle che reggono una struttura affinché non crolli. Due culture contrapposte che hanno cercato un modo per coabitare, pur con tante difficoltà. Non è l’opera di un accademico ma di un appassionato di Storia e rivolto a tutti.
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