La poesia come «frontiera filosofica» è l'orizzonte di questo volume sull'opera poetica di Paul Celan. Non è avventato ritenere che la peculiarità della poesia di Celan e della sua ricezione stia nel continuo e duraturo interesse mostrato dalla critica filosofica. Con una formula inclusiva, che va oltre la semplice nozione di uno «spazio filosofico», Massimo Baldi e Fabrizio Desideri hanno inteso riunire letture e ipotesi interpretative sensibilmente differenti, ma sempre segnate dal comune intento di mettere a fuoco la singolare radicalità della scrittura celaniana. Tutti i saggi qui presentati si mostrano, infatti, attenti a quel vincolo interno alla lettera del dettato poetico, all'asprezza della sua iscrizione, che è necessario rispettare e ascoltare per ogni comprensione di Celan.Massimo Baldi è dottorando in Filosofia presso l'Università degli Studi di Siena. È redattore dell'annuario di poesia «I Quaderni del Battello Ebbro» e del semestrale «Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell'estetico».Fabrizio Desideri è professore ordinario di Estetica presso l'Università degli Studi di Firenze. Tra le sue ultime opere ricordiamo L'ascolto della coscienza. Una ricerca filosofica (1998), Il fantasma dell'opera. Benjamin, Adorno e le aporie dell'arte contemporanea (2002), Il passaggio estetico. Saggi Kantiani (2003), Forme dell'estetica. Dall'esperienza del bello al problema dell'arte (2004), Storia dell'estetica occidentale. Da Omero alle neuroscienze (2008, con Chiara Cantelli). Ha curato edizioni italiane delle opere di Benjamin, Kant, Nietzsche, Novalis e Simmel.