Scopo di questo lavoro è invitare a riflettere per uscire dall’assuefazione, dall’apatia, dall’abitudine al male, nonché dalla saturazione della nostra recettività ad esso; analizzare con mente critica i vari aspetti del male e se possibile scoprire la nostra se pur parziale responsabilità per gran parte di esso. Trovare con idee geniali (ecco perché ho invitato gli artisti) una qualche forma di cambiamento a livello individuale prima e a livello planetario poi. Non rassegnarci, non abituarci alla violenza, non stare a guardare impotenti come se tutto fosse ormai normale.