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Fra i tanti detti del mercataro c’erano anche questi: ogni oggetto aveva già dalla scoperta un futuro proprietario, bisognava solo aspettarlo.L’altro detto sosteneva che al mercatino per una sorte di magia erano gli oggetti che sceglievano il prossimo padrone e non viceversa.Questa è la storia di un mercataro di roba vecchia che durante la settimana la “cerca” poi la pulisce, la restaura e alla Domenica va ai mercatini a proporla. Per alcuni ambulanti questo lavoro è una scelta ma in molti altri è assolutamente una necessità di vita. Gli oggetti parlano, ci raccontano il mondo, ci lanciano…mehr

Produktbeschreibung
Fra i tanti detti del mercataro c’erano anche questi: ogni oggetto aveva già dalla scoperta un futuro proprietario, bisognava solo aspettarlo.L’altro detto sosteneva che al mercatino per una sorte di magia erano gli oggetti che sceglievano il prossimo padrone e non viceversa.Questa è la storia di un mercataro di roba vecchia che durante la settimana la “cerca” poi la pulisce, la restaura e alla Domenica va ai mercatini a proporla. Per alcuni ambulanti questo lavoro è una scelta ma in molti altri è assolutamente una necessità di vita. Gli oggetti parlano, ci raccontano il mondo, ci lanciano segni. Negli oggetti, spesso, si possono scorgere le antiche radici dell’uomo così le sue numerose fatiche ed il desiderio che ha di creare bellezza. Solo nei piccoli mercatini di piazza, la magia degli oggetti così come i loro colori, odori e profumi danzano insieme con i riti ed i gesti dell’uomo che, intento, li cura e li espone. Lungo le pagine di questo bel libro entriamo piano ed in silenzio, come in una iniziazione, nei segreti e nei luoghi di quello che un tempo era l’unica forma di vendita: il mercato in piazza. Lo stile del libro, lineare e descrittivo ad un tempo, pare voler suggerire la quotidianità ritmata dei gesti dei suoi bizzarri protagonisti. Con loro anche noi riusciamo a provare l’ansia d’attesa, la rabbia per gli imprevisti. Con loro riusciamo a godere dell’entusiasmo provato dagli incontri con le persone, la voglia di stare in mezzo alla gente. Mercatari però non ci si può improvvisare: occorrono bravi maestri, persone forti di vita e di esperienza, magari girovaghi che dopo aver scrutato con occhi stupiti le stranezze del mondo sanno con il loro esempio insegnare. Insegnare la forte magia che lega gli uomini agli oggetti. Nulla nel mercato va perso. Anche quando il guadagno è mancato, alla fine della giornata al mercataro è rimasto il senso forte di valori scambiati: risate, rabbie e convivialità, invidie, gioie, delusioni ed attese. Insomma, tutta quell’umanità che purtroppo si è persa nella babele isterica e superficiale dei grandi centri commerciali.Ramona Parenzan