Capita a tutti nella vita di attraversare momenti bui in cui ci sfugge il senso delle cose e non riusciamo a mettere a fuoco le ragioni del nostro malessere. E’ umano ed appartiene al mal comune del nostro vivere. Questo non sta ad indicare che si debbano intraprendere percorsi psicoanalitici o percorsi spirituali, siamo solo esseri umani e viviamo realtà complicate, quello di cui abbiamo bisogno è solo una parola amica che ci illumini quando ci perdiamo nelle cose dove si perdono tutti, nei disagi esistenziali, negli affetti incompresi, nelle malinconie che vengono a trovarci ecc. Questo è un libro scritto da un’amica che ha una storia simile alla tua e a quella di tutti noi comuni mortali e che senza avere la pretesa di essere un guru o uno psicologo ti parla con il pregio essenziale dell’amicizia: l’assenza di giudizio. Chi giudica non è in grado di dare nessun consiglio perché è contaminato dal suo modo di vivere e quindi pensare. L’autrice ti prende per mano e con parole a volte delicate e a volte più dirette ti costringe a guardare a te stesso e a riconoscerti nella tua vera essenza e non in quello che la vita ha fatto di te. Riconoscersi è accettare il proprio potere di intervenire sugli eventi e soprattutto è prenderne il distacco guardando da un punto di vista nuovo, da un po’ più su del misero vivere. Un libro senz’altro da leggere ma soprattutto da tenere a portata di mano perché i così detti pensieri “piccoli” ci regalano sempre una risposta anche se apriamo una pagina a caso, senza mai dimenticare che il caso non esiste. Prova!