Emilia è una ragazza di campagna, siamo negli anni Quaranta, sotto il regime fascista e lei, per riscattarsi dalla miseria dei tempi di guerra, scopre di avere un’unica possibilità: il suo corpo, e diventa così prostituta. La storia ruota intorno ai suoi tre amanti – un prete missionario, un gerarca fascista e il suo attendente. Il romanzo e il personaggio di Emilia nascono dalla fervida immaginazione dell’autrice ma gli elementi storici del periodo fascista, della vita di paese di quegli anni sono basati su storie vere che potrebbero appartenere alla memoria di molte famiglie italiane.
Giraldi Editore, dopo aver pubblicato Serena a tutti i costi. Lettere di una vita mai inviate (2021), ripropone il romanzo (originariamente pubblicato nel 2006 da Pironti Editore) rieditato e in una nuova veste grafica mantenendone la struttura e la preziosa prefazione di Andrea G. Pinketts.
“ Non è Panny Hill né la Justine di De Sade. Si chiama Emilia. Ed è fertile, ubertosa e pratica come la terra a cui deve il nome. Per di più come il cuore della regione omonima è dotata di un cuore ballerino da mazurke di periferia. Sua madre è morta sotto i bombardamenti facendosi scudo col proprio corpo per salvarle la vita. E fin qui siamo in pieno melò. Ma c’è di più... Emilia ricordava un quadro di Renoir. Immagine eccitante e rassicurante insieme. Il corpo giovane, disarmante, leggermente velato di sudore in quella calda estate; i ciuffetti neri del pube lucidi, il visetto imbronciato, e nella stanza l’odore del sesso consumato da poco” (dalla prefazione di Andrea G. Pinketts).
Giraldi Editore, dopo aver pubblicato Serena a tutti i costi. Lettere di una vita mai inviate (2021), ripropone il romanzo (originariamente pubblicato nel 2006 da Pironti Editore) rieditato e in una nuova veste grafica mantenendone la struttura e la preziosa prefazione di Andrea G. Pinketts.
“ Non è Panny Hill né la Justine di De Sade. Si chiama Emilia. Ed è fertile, ubertosa e pratica come la terra a cui deve il nome. Per di più come il cuore della regione omonima è dotata di un cuore ballerino da mazurke di periferia. Sua madre è morta sotto i bombardamenti facendosi scudo col proprio corpo per salvarle la vita. E fin qui siamo in pieno melò. Ma c’è di più... Emilia ricordava un quadro di Renoir. Immagine eccitante e rassicurante insieme. Il corpo giovane, disarmante, leggermente velato di sudore in quella calda estate; i ciuffetti neri del pube lucidi, il visetto imbronciato, e nella stanza l’odore del sesso consumato da poco” (dalla prefazione di Andrea G. Pinketts).