Di fronte ad opportunità di crescita in territori fuori confine, imprenditori e aziende attivano sforzi di ogni tipo per arrivare alla «Terra Promessa»: cercano agenti di commercio, formalizzano la creazione di uffici di rappresentanza e i più sicuri arrivano fino a comperare aziende o ad entrare in joint-venture con altri. Per compiere tutte queste attività, normalmente ci si avvale della collaborazione di enti specializzati, i quali certamente forniscono input utili che facilitano la comprensione della situazione che si incontrerà nel Paese di arrivo. Frequentemente però, con il passare del tempo, le aspettative si rivelano sovradimensionate rispetto ai risultati effettivamente conseguiti. Molti esperti ritengono che un alto numero di insuccessi nelle fusioni e acquisizioni è determinato dalla mancata comprensione e gestione degli aspetti legati alle persone, ovvero al People Side. I problemi sono molteplici: la mancanza di personale qualificato, i costi non sempre in linea con quanto preventivato, le differenze e gli shock culturali. Con questo libro ci si propone di dare una chiave di lettura operativa degli aspetti gestionali del People Side nelle operazioni internazionali.
Il tema sarà affrontato attraverso un itinerario logico delle attività: scelta della location, due diligence, take over, primi cento giorni, ricerca di personale, necessità di assicurare una retention. Sarà evidenziato infine come la personale preparazione a gestire le attività internazionali dovrà andare aldilà della «consapevolezza» delle differenze culturali, per lavorare anche sui pregiudizi inconsapevoli (unconscious bias) che in maniera quasi sistematica condizionano ogni nostra decisione.
Insieme a riflessioni di metodo per gestire ogni fase di un investimento all'estero, il libro offrirà aneddoti ed episodi vissuti e raccontati dall’autore.
Il tema sarà affrontato attraverso un itinerario logico delle attività: scelta della location, due diligence, take over, primi cento giorni, ricerca di personale, necessità di assicurare una retention. Sarà evidenziato infine come la personale preparazione a gestire le attività internazionali dovrà andare aldilà della «consapevolezza» delle differenze culturali, per lavorare anche sui pregiudizi inconsapevoli (unconscious bias) che in maniera quasi sistematica condizionano ogni nostra decisione.
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