Trentasei racconti di argomento interamente siciliano che si costituiscono come un viaggio che, puntando nell'entroterra isolano, nell'anima delle periferie di paesi e città, penetra anche nei recessi della coscienza siciliana: a revolverne le contraddizioni, i punti di sfaglio, le derive e gli eccessi. L'intento è di offrire non tanti racconti isolati e disomogenei, ma il portato di una cultura che fatica a liberarsi dei suoi credi e delle sue credenze, sospesa tra passato e futuro, eppure radicata in un presente tentato dal perpetuarsi nella visione vittoriniana di un mondo franto e in derelizione. Con un linguaggio mimetico, come preso dalla strada, senza però cedere alla parlata dialettale, l'autore prova a dare voce a un'anima collettiva in lotta con i suoi stereotipi e invischiata in essi.