Nel 1943 un gruppo di intellettuali, laici e religiosi, si riunisce presso il monastero di Camaldoli con l’intento di aggiornare il Codice di Malines, riflettendo in particolar modo sul ruolo sociale della Chiesa a seguito degli stravolgimenti causati dalla Seconda Guerra Mondiale. Così nasce il Codice di Camaldoli, opera di estrema utilità di fronte alle questioni sociali ed economiche dell’epoca, e destinato soprattutto allo scopo di ricostruire una società libera ed egualitaria e uno stato democratico. Il Codice, come si può notare dallo stesso titolo della pubblicazione, Per la comunità cristiana, è animato da uno spirito religioso; questo perché esso riflette la società dell’epoca, in cui la Chiesa aveva grande influenza. Allo stesso tempo però non vuole essere destinato solo alla formazione della comunità cattolica, bensì mira a coinvolgere l’intera società civile. Il suo ruolo è fondamentale per quel periodo storico, ed è tale da aver ispirato anche la stesura della Costituzione Italiana del 1948, soprattutto per quanto riguarda i Principî fondamentali e la Prima Parte relativa ai Diritti e doveri dei cittadini; tuttavia, è anche un’opera straordinariamente attuale, soprattutto perché pone la giustizia sociale come principio direttivo della vita economica e perché sottolinea la dimensione etica del dovere tributario.