Nato storto per morire dritto. Dice il protagonista, un trentenne aspirante suicida.Brentani, ispirato da Il male oscuro di Giuseppe Berto, mette in scena, con un vero e proprio flusso di coscienza, la tragicomica vicenda di un personaggio che fallisce reiterati tentativi di suicidio, giungendo a prendere posizioni precise nei confronti dell’etica medica e degli interessi industriali delle case farmaceutiche che producono psicofarmaci.Dal fatto all’antefatto. Tra grotteschi tentativi infruttuosi di togliersi la vita con il gas di scarico della marmitta, la corda al collo o il gas della stufa, sempre distolto dalle sue stesse riflessioni, il nostro disturbato guerriero incrocia la “dottoressa centottanta” e scopre “le verità del bugiardino”.Lucida, intelligente, disincantata, la narrazione assume a volte un tono aspro che tende alla comicità e all’assurdo. Ma riuscirà a diradare l’ombra del “male oscuro"?