Alcuni credenti pensano che per pregare Dio non sia necessario, anzi persino sbagliato ripetere sempre le stesse parole. Tuttavia, le parole della preghiera lasciataci da Gesù, ci fanno chiedere a Dio, il Padre di noi, di darci “oggi”, per ogni nostro oggi, il pane per la vita, ma anche di rimetterci i debiti che accumuliamo con Lui e con il nostro prossimo e, infine, di accettare il nostro impegno per una operosità attenta e ininterrotta affinché sia santificato il suo nome, venga il suo Regno, sia fatta la sua volontà sulla Terra come in Cielo. Così, “non avendo più null’altro da chiedere”, quelle invocazioni sono di fatto “inalterabili” e, data la fragilità dei nostri impegni, di fatto “utilmente ripetibili di giorno in giorno, per ogni nostro giorno”. I pensieri qui raccolti, sono ricerche di risposte verificabili con la nostra esperienza terrena sulla verità d’essere di Dio e della nostra vita, su Gesù autore di quelle parole e sulle richieste legate al voler essere Cristiani. Pertanto questo libro si rivelerà forse utile quando, o tra mille dubbi sensibili e meditati o con una fede che ne ricerchi fondamenti indiscutibili per una speranza incrollabile, avvertiamo il bisogno di rivolgerci a Dio con parole che esprimano i sentimenti della nostra ansia di vivere. Il tutto libero da una ricerca di imprimatur per un linguaggio che non vuole essere né teologico né fintamente culturale, perché "il nostro parlare deve essere sì per sì e no per no, poiché (Mt.5/37) tutto il resto è del demonio".