Un intreccio di interessi tra multinazionali, organizzazioni agricole, scienziati e politica cerca di persuadere contadini e consumatori che solo la tecnologia può risolvere la crisi climatica agricola. L’obiettivo è introdurre rapidamente piante geneticamente modificate resistenti a siccità e malattie, promettendo elevate rese e qualità nutrizionali. I lobbisti sono attivi in Europa per superare le restrizioni anti-OGM, negando la libertà di scelta a produttori e consumatori. Questo libro difende le ragioni della prudenza, di fronte ai rischi reali di mutazioni genetiche incontrollate e alla schiavitù dei brevetti imposti ai contadini. In un mondo in cui la produzione alimentare si sposta dai campi ai laboratori, è un appello a lottare per un futuro diverso, difendendo il diritto al cibo, l’agroecologia contadina e la sovranità alimentare. Siamo vicinissimi alla possibile deregolamentazione di un’ondata di nuovi Ogm in Europa, che potrebbe cambiare per sempre l’agricoltura e il cibo che mangiamo. Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione hanno evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio. Ora però la Commissione Europea vuole cancellare ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio. In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.
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