Il presente volume intende raccogliere una serie di saggi, redatti da diversi studiosi, al fine di presentare alcune figure di donne, attive tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, la cui stessa esistenza, attraverso il loro singolo operato, diventa testimonianza delle varie prospettive con cui la donna è stata osservata nello stesso arco di tempo. Il contesto storico e culturale, nonché postunitario, che fa da sfondo alla vita di ogni immagine femminile presa in considerazione, al di là del luogo, dell’età e della classe sociale di appartenenza, è fin troppo noto agli studi umanistici; eppure, lungi dall’intento di delinearlo, è utile ricordare che questi decenni vedono il “periodo d’oro” del Positivismo italiano: movimento che, in questa sede preme sottolinearlo, si caratterizza, tra l’altro, per una nuova sensibilità nei confronti della donna; sensibilità che consente di iniziare a parlare anche di criminalità femminile. A C. Lombroso si deve, infatti, il primo vero studio sulla donna delinquente, grazie all’opera La donna delinquente, la prostituta e la donna normale, scritta insieme a G. Ferrero.