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Il laboratorio di analisi delle fonti storico-archivistiche per l’età moderna dell’Università Cattolica di Milano ha inteso fornire in questi anni di attivazione un bagaglio di competenze e risorse utili all’analisi storica, compiuta essenzialmente su una peculiare tipologia di fonte di indagine: il documento d’archivio. Rivolto agli studenti di archivistica e delle varie discipline storiche, il laboratorio si è articolato attraverso la lettura e l’analisi di fascicoli documentari normalmente rintracciabili in archivi storici pubblici, in specifico in alcuni archivi degli enti assistenziali…mehr

Produktbeschreibung
Il laboratorio di analisi delle fonti storico-archivistiche per l’età moderna dell’Università Cattolica di Milano ha inteso fornire in questi anni di attivazione un bagaglio di competenze e risorse utili all’analisi storica, compiuta essenzialmente su una peculiare tipologia di fonte di indagine: il documento d’archivio. Rivolto agli studenti di archivistica e delle varie discipline storiche, il laboratorio si è articolato attraverso la lettura e l’analisi di fascicoli documentari normalmente rintracciabili in archivi storici pubblici, in specifico in alcuni archivi degli enti assistenziali milanesi. Come è ormai abbastanza noto, in ambito milanese gli archivi di questi enti subirono una riorganizzazione in epoca illuministica, proseguita successivamente in periodo napoleonico[1]. I loro titolari, gli strumenti essenziali per capirne la struttura e la formazione delle rubriche principali e dei titoli (ossia serie e sottoserie), risultano ancora oggi simili fra loro, a seguito di un fatto squisitamente archivistico, ovvero di una generale risistemazione effettuata in un preciso periodo storico, allorquando quasi tutti gli archivi degli enti assistenziali e ospedalieri milanesi vennero trasferiti alla sede della neonata Congregazione di carità, situata a partire dal 1808 negli uffici dell’Ospedale Maggiore. Delle particolari vicende archivistiche subite da questi enti si parlerà poco più avanti; qui preme invece osservare come la comprensione delle possibilità che la ricerca archivistica condotta nei fondi di questi particolari enti offre, passa anche dall’esame dei titolari, per meglio comprendere l’articolazione amministrativa degli enti produttori e, conseguentemente, la tipologia documentaria presente nelle rubriche e nei titoli, per arrivare quindi alla consultazione degli inventari e infine all’analisi dei fascicoli. In particolare è stato preso in considerazione un archivio, quello dell’Orfanotrofio maschile dei Martinitt e sono stati esaminati il titolario e l’inventario di questo secolare ente benefico ambrosiano, del quale è utile, per una migliore comprensione dei documenti d’archivio, cercare di conoscerne la storia istituzionale e la storia archivistica.