La fantascienza raggiunge i suoi limiti quando l'umano e il fantastico si confermano reciprocamente nel concetto e nel pensiero, che sono la stessa cosa e la cosa stessa.
Gli androidi, per estensione e per concetti, appartengono all'umano quanto la possibilità del reciproco.
Fantascienza?
L'ingannevole termine “androide”, che include l'etimo greco di «andros» = uomo + «oeidos» = modello, pone l'oggetto “droide” come una entità tecnologica ed obbligatoriamente obbediente.
Ma questa “obbedienza” deriva da un dispositivo funzionale che mette in comunicazione logica ed esistenza (l'umano è vivente, il droide è attivo nel suo essere vivente) in un reciproco di cui non esiste la soluzione.
Gli androidi, per estensione e per concetti, appartengono all'umano quanto la possibilità del reciproco.
Fantascienza?
L'ingannevole termine “androide”, che include l'etimo greco di «andros» = uomo + «oeidos» = modello, pone l'oggetto “droide” come una entità tecnologica ed obbligatoriamente obbediente.
Ma questa “obbedienza” deriva da un dispositivo funzionale che mette in comunicazione logica ed esistenza (l'umano è vivente, il droide è attivo nel suo essere vivente) in un reciproco di cui non esiste la soluzione.