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Vincenzo Camerino ha insegnato “Storia e critica del cinema” e “Semiologia del cinema” presso l’Università del Salento. In questo saggio il critico affronta l’opera di Pier Paolo Pasolini regista e scrittore, “eclettico ed erudito uomo di tutte le stagioni culturali”, raccontandone la formazione intellettuale e politica, come regista, e utilizzando come percorso privilegiato quello che ha portato l'autore di “Ragazzi di vita” a porre sotto i riflettori un mondo e un linguaggio veridici, da “Accattone” alla Trilogia della Vita, passando per “Il Vangelo secondo Matteo”, “Ricotta”, “Teorema”,…mehr

Produktbeschreibung
Vincenzo Camerino ha insegnato “Storia e critica del cinema” e “Semiologia del cinema” presso l’Università del Salento. In questo saggio il critico affronta l’opera di Pier Paolo Pasolini regista e scrittore, “eclettico ed erudito uomo di tutte le stagioni culturali”, raccontandone la formazione intellettuale e politica, come regista, e utilizzando come percorso privilegiato quello che ha portato l'autore di “Ragazzi di vita” a porre sotto i riflettori un mondo e un linguaggio veridici, da “Accattone” alla Trilogia della Vita, passando per “Il Vangelo secondo Matteo”, “Ricotta”, “Teorema”, “Edipo Re”, “Uccellacci e uccellini”, fino a “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, reinventando i codici del neorealismo e creando un universo che trova proprio ne “Il Vangelo secondo Matteo”, secondo Camerino, il culmine espressivo della sua cifra stilistica. Letteratura, sociologia, antropologia e politica, come è nello stile dell’autore, si mescolano sapientemente, con un congedo inatteso, fino all’ultimo “Pasolini” del 2014, filmato da Abel Ferrara. Vincenzo Camerino realizza così, in questo saggio, l’obiettivo di analizzare il cinema di Pier Paolo Pasolini, in sintesi, fuori da ogni riduzione mistificatoria e esaltazione ideologica, dimostrando aspetti critici, fonti e punti di vista totalmente inediti, ancora oggi, a distanza di quaranta anni dall’uccisione del regista. Musicaos Editore, a distanza di quaranta anni dallʼuccisione del regista, poeta, scrittore e critico letterario Pier Paolo Pasolini, pubblica un saggio di Vincenzo Camerino, critico cinematografico, già docente di “Storia del cinema” e “Semiologia del cinema”, presso lʼUniversità del Salento, uno degli intellettuali più importanti del nostro panorama culturale. Nel saggio, intitolato “Pier Paolo Pasolini. Il cinema come periscopio ansiolitico e come progetto, e lʼuniversale desiderio” si affronta la “summa” filmica di Pasolini, come regista e autore di sceneggiature e soggetti per altri autori, oltre che come scrittore e critico. Il libro intende offrire nuovi spunti di riflessione sullʼopera del Pasolini-regista, le cui pellicole, riproposte in tutto il mondo dalla loro uscita a oggi, non hanno mai destato di essere attuali e inattuali allo stesso tempo, destando riflessioni, dibattito, scandalo. Vincenzo Camerino, già docente di Storia e critica del cinema, nonché di Semiologia del cinema, presso l’Università del Salento, ha pubblicato diverse e svariate armonie cinematografiche. “Le vele incantate del cinema e lʼelogio della malinconia” è uscito nel gennaio 2015, per i tipi di Musicaos Editore. In precedenza: Nelle utopie del Sud e del cinema; I cristalli della regia; La subalternità della politica, l’orgoglio della cultura, le assonanze del cinema; Le sensualità cinematografiche e le sospensioni delle passioni. Il futuro?… Se l’incanto mentale si svolge secondo le stabilità tra il Vecchio e il Nuovo dei laboriosi sentimenti il possibile prosieguo: La bellezza e le piacevolezze oniriche, ovvero le divinità al femminile.