Perché leggere o rileggere oggi Pierre Drieu La Rochelle? In questo breve e agevole saggio Sandro Marano cerca di darci una risposta plausibile, tratteggiando la figura dell’uomo e dello scrittore francese e soffermandosi su alcune tra le sue opere più significative, sia di saggistica che di narrativa. In poche parole, per l’autore, Drieu è un pellegrino del sogno. Vale a dire, è un uomo che cammina, che sente e vive drammaticamente la crisi del mondo moderno e la decadenza di un’intera civiltà e, lungi dall’alzare bandiera bianca, combatte a viso aperto, proponendo una determinata concezione del mondo, ben sapendo che il sogno senza l’azione è sterile e che l’azione senza il sogno è cieca. Drieu, dunque, ci appare come un fratello maggiore, un compagno di viaggio che attraversa le paludi del nichilismo, si rivolta e medita un nuovo ordine. Nei suoi scritti ritroviamo un afflato che ci accomuna: i suoi interrogativi sono anche i nostri, le sue speranze e le sue delusioni sono anche le nostre. A poco più di settant’anni dalla sua morte, Drieu continua ad essere ristampato e letto da una piccola cerchia di lettori, che l’autore si augura di poter allargare. Ogni generazione a suo modo lo riscopre, cogliendo, di questo ribelle “contro la pesantezza dell’ordine, contro la negligenza degli uomini a essere felici”, accenti, tematiche, narrazioni che non si trovano altrove. Con una battuta si potrebbe dire che i suoi scritti, non essendo alla moda, non passano mai di moda.